La Storia

LE ORIGINI DI VILLA MUSSATO

Villa Mussato è una dimora storica di origine duecentesche.

Al Cinquecento invece risale l’ampliamento del corpo centrale interottosi nel 1508 a causa della guerra che coinvolge l’Italia con la lega di Cambrai.

Appurate le sue antiche origini, risulta improprio definirla Villa Veneta. I documenti d’archivio risalenti al 1645 la definiscono: “casa domenicale con orto, brolo e campi”, ancora appartenete ai Mussato, famiglia le cui origini risalgono al 1130.

Furono proprio i Mussato, primi proprietari dell’edificio, a dare il nome alla Villa. Tra i quali famoso fu il poeta e politico Albertino Mussato (1261-1329).

Nei secoli ospiti illustri soggiornarono in Villa. Nel 1680 l’allora cardinale San Gregorio Barbarigo e nel 1746 il cardinale Carlo Rezzonico, divenuto in seguito papa Clemente XIII. Secondo la tradizione familiare dei Mussato la casa ospitò anche Francesco Petrarca.

Nel 1815 l’ultima erede della famiglia Mussato, la contessa Anna, andò in sposa al professor Farini, così i beni Mussato passarono alla suddetta famiglia. Il 22 aprile 1975 l’ultima erede della famiglia Farini, Marta, vendette la Villa all’ingegnere Gianfranco Morosinotto.

IL RESTAURO

Al 1708 è da ricondurre la prima importante ristrutturazione dell’edifico. Ne è testimonianza la medesima data emersa dall’intonaco e ritrovata all’interno della villa, indicatrice di lavori settecenteschi.

La seconda risale al 1975 quando la Villa fu acquistata dall’ingegnere Gianfranco Morosinotto. Egli indette importanti opere di restauro conservativo completate e ultimate nel 2012 dal figlio Giampiero.

VILLA MUSSATO OGGI

Villa Mussato oggi è un’affascinante location che mantiene intatto lo stile di una dimora storica immersa nella campagna veneta a due passi da Padova.

Il restauro conservativo della villa, indetto negli anni Settanta, è durato più di 20 anni ed ha interessato la Villa nella sua interezza.

Quando l’ingegnere Morosinotto si è imbattuto in questa dimora ha intravisto nell’edificio storico una nuova sfida: riportare la Villa al suo antico splendore. E così è stato.

Per la ristrutturazione degli interni sono stati ricercati e selezionati solo elementi edilizi originari. Sono stati riportati alla luce tracce di affreschi, un prezioso pavimento in terrazzo veneziano e vecchi caminetti in pietra. Sono stati installati lampadari in cristallo e vetro di Murano.

All’esterno è stato ricreato un meraviglioso giardino all’italiana arricchito con colonne in marmo e putti e un piccolo laghetto, che ospita tuttora fiori di ninfea e pesci rossi.

BIBLIOGRAFIA

Adriano Schiavo, Vigodarzere e il suo territorio, Vicenza, Scuola Grafica Istituto San Gaetano, 1970.

Ruggiero Marconato, Ville dell’Alta Padovana, Campodarsego, Banca Di Credito Cooperativo dell’Alta Padovana, 2003.

Torna in alto